Nel testamento scrisse: “Aderisco al desiderio dei miei famigliari di essere tumulato in Attigliano nella tomba di famiglia; e prego il Clero, se possibile, di trasferire, quando si potrà, la mia salma nella Cattedrale.”
Il ricordo della santa vita del Vescovo Lojali restò vivo tra quanti lo avevano conosciuto.
Ne fu prova il trionfo che ebbero le spoglie mortali quando l’anno successivo, il 1° ottobre 1967, furono traslate dal cimitero di Attigliano per essere tumulate nella Cattedrale di Amelia: una vera apoteosi del Pastore buono che aveva donato tutto se stesso per il suo popolo. Da tutta la diocesi accorsero per accogliere il feretro in Piazza XXI Settembre e per accompagnarlo nel lungo corteo con fiaccole alla sommità del colle amerino, da dove il suo ministero pastorale continua perché “tutta l’opera di Mons. Lojali ha i segni dell’immortalità perché ispirata a finalità che trascendono i confini del tempo, perché animata di fede e accesa di carità”.