Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale il seminarista Lojali fu assegnato al 37° Fanteria, nella II armata impegnata sul fronte dell’Isonzo.
“Ricordo ancora una volta il dono delicato dei fiori fatto alla Vergine sull’altare dell’Annunziata dove San Luigi fece il voto a nove anni, da me e da un mio compagno seminarista appena vestiti da soldati. Ci guardavano tutti…ma quel delicato gesto di confidenza filiale ci salvò.. eravamo come uccellini inesperti lontano dal nido del seminario e lanciati nella bufera del mondo…come i tre giovani ebrei nella fornace: ma anche a noi l’Angelo del Signore alitava l’aura che teneva lontano le fiamme.”
Già ufficiale prima della fine del 1915, sarà congedato col grado di capitano. Fu decorato con due medaglie d’argento, una di bronzo e numerose altre onorificenze ma, quel che più conta, trovò sempre, anche nei momenti più tragici, il tempo e il modo di pregare e meditare sull’ “Imitazione di Cristo” di cui conservò per tutto il tempo del conflitto una copia.
“Pensavo a casa, al seminario, al vescovo, come a cose lontane, irraggiungibili, separate dalla realtà. Momenti di depressione morale, in cui solo la fede ci sostiene, ma si sente tutto il vuoto della solitudine e del pericolo. Devo però confessare che io non ho mai disperato di tornare a casa, ed ho avuto sempre nel fondo del cuore quasi una certezza che rendeva serene anche le battaglie, e una calma che faceva meravigliare tutti quelli che mi vedevano e mi ammiravano; ecco la causa delle mie tre medaglie al valore militare.”